Il gatto Sacro di Birmania, conosciuto anche più semplicemente come Burmese, è una razza naturale originaria della Francia. Di aspetto molto elegante, in realtà non si sa dove sia nato: è probabile che i primi esemplari siano stati importati dalla Birmania.
Tuttavia, la prima volta che la razza è stata definita come tale, è stato in Francia. Ma scopriamo di più su questo felino, con particolare riferimento al colore del mantello, al carattere e al prezzo dei cuccioli.
Storia e origini del gatto sacro di Birmania
Come già accennato, non si conosce esattamente l’origine del birmano. La storia e le origini di questa razza vengono fatte risalire a un’antica popolazione di gatti sacri che viveva in un tempio Khmer in Myanmar. La leggenda narra che durante un attacco al tempio, il sommo sacerdote, mentre si trovava a meditare davanti alla statua della dea insieme al suo gatto bianco Sinh, fu ferito a morte. Il suo gatto, antenato di un birmano, si accucciò sopra di lui, guardando la dea.
Il gatto si trasformò così: il mantello divenne dorato, gli occhi blu zaffiro e le zampe posteriori, il muso e le orecchie del colore scuro della terra, mentre le zampe anteriori, che erano appoggiate al padrone, rimasero bianche.
Il gatto guardava verso la porta del tempio: i monaci, allertati dal suo sguardo, chiusero le porte per evitare ulteriori saccheggi. Nel frattempo, anche tutti gli altri gatti del tempio subirono la stessa trasformazione, che fu poi trasmessa anche alla prole.
Sinh non abbandonò il suo umano, ma morì sette giorni dopo di lui. I monaci dovettero quindi riunirsi per eleggere un nuovo Gran Sacerdote e in quel momento tutti i gatti corsero nel tempio. Da qui il nome di gatto sacro della Birmania.
Una leggenda affascinante, ma pur sempre un racconto leggendario. Quel che è certo, però, è che i primi gatti sacri della Birmania arrivarono in Francia nel 1918. Furono i monaci Kittahs a regalare a un signore francese due gatti birmani che consideravano sacri.
Purtroppo il maschio morì durante il viaggio, mentre la femmina riuscì ad arrivare a Nizza. Essendo incinta, partorì qui la sua cucciolata. Da lì iniziò l’allevamento ufficiale di questi esemplari. Dopo la Seconda guerra mondiale, tuttavia, i birmani rischiarono l’estinzione. Le uniche due coppie certificate rimaste al mondo diedero vita alla razza, che fu riconosciuta ufficialmente nel 1966.
Aspetto e colore del mantello del Gatto Sacro di Birmania
Il Gatto Sacro di Birmania è un gatto di medie dimensioni, con una struttura ossea robusta e un corpo allungato. Il suo grande orgoglio è il suo folto mantello.
Standard di razza del Gatto sacro di Birmania
Questo è lo standard di razza del Gatto sacro di Birmania:
- Testa: cranio arrotondato, fronte leggermente arrotondata. Gli occhi non sono troppo rotondi, devono essere di colore blu zaffiro intenso. Il naso è di media lunghezza, il profilo romano. Le orecchie sono di media grandezza, leggermente inclinate e rivolte in avanti, con punte arrotondate.
- Corpo: leggermente allungato e robusto
- Descrizione: robusto e corto, con piedi grandi e rotondi. I polpastrelli sono solitamente rosa
- Coda: di media lunghezza con forma a pennacchio, punta arrotondata
Colore del mantello del Gatto Sacro di Birmania
Il Burmese è considerato un gatto a pelo semi-lungo e questo deve essere setoso. Non ha sottopelo, quindi è difficile che si annodi. Il pelo tende a essere più lungo sul corpo e più corto sul muso e sulle zampe. Deve essere presente una gorgiera abbondante intorno al collo. La coda è folta e con peli lunghi, portati a pennacchio. Sull’addome il pelo è più lanoso e leggermente ondulato.
Il colore del mantello è un colourpoint. Queste sono le diverse tonalità:
- Seal Point (punte di marrone scuro)
- Blue Point (punte grigio ardesia)
- Chocolate point (punte di cioccolato al latte)
- Lilac point (marrone chiaro o magnolia)
- Punta rossa
- Punta crema
A questi colori si aggiungono le varianti:
- Tigrato
- Tortora
- Tricolore
È normale che i cuccioli abbiano un colore e una maschera più chiari. La pigmentazione classica diventa più evidente con la crescita, e la maschera finisce per coprire tutto il muso e le zone corrette. Ad esempio, sul muso la maschera deve incorniciare gli occhi, le guance e la bocca. Deve avere una forma romboidale e deve essere staccata dalle punte presenti sulle orecchie.
Il dorso tende al beige dorato, mentre il ventre ha un colore pallido come il guscio d’uovo.
Il colourpoint e il gene himalayano
Se ci fate caso, i punti si trovano nelle parti più fredde del corpo: muso, orecchie, coda e zampe (anche i genitali nei maschi). Sul resto del corpo, dove la temperatura corporea è più calda, il colore diventa molto più chiaro, tendente al bianco. Questa particolare colorazione è causata dal gene himalaiano: si tratta di un gene sensibile al calore che tende ad agire sulla crescita dei peli.
In particolare, i peli che si trovano nelle zone più calde del corpo, quelle più irrorate di sangue, tendono a non pigmentarsi. Al contrario, i peli che si trovano nelle zone più fredde mostrano il colore. Questo spiega perché i gattini sono più chiari e poi si scuriscono nel tempo: nell’utero la temperatura è omogeneamente calda, quindi il gene è attivo ovunque.
I punti iniziano a vedersi a una settimana di età nei colori più scuri, a due o più settimane in quelli più chiari. Di solito la prima parte che si colora è rappresentata dalla punta delle orecchie, dal naso e dalla coda. Il colore definitivo arriva a 2-3 anni e solo dopo l’inverno.
Le uniche parti del corpo che devono mostrare un candido bianco sono le estremità delle zampe che vengono chiamate “guanti”. Infatti: il Burmese è l’unica razza in cui lo standard prevede proprio la presenza dei guanti. Questi non devono mai superare l’articolazione delle zampe e devono essere simmetrici. La presenza dei guanti è causata da un particolare gene, la maculatura bianca, attivo solo sulle estremità.
Le zampe posteriori, sulla superficie posteriore, presentano una risalita bianca a forma di V rovesciata e viene definita garretto. Lo stesso motivo a V, ma più corto, è molto gradito anche sulle zampe anteriori.
Dimensioni: altezza e peso
Il Gatto Sacro di Birmania è un gatto di medie dimensioni. Come peso abbiamo:
- maschi: 6-7 kg
- femmine: 4-5 kg
Difetti del Burmese
Qualsiasi deviazione dallo standard della razza è considerata un difetto. Tra i più comuni abbiamo:
- struttura corporea troppo esile, sottile o longilinea
- coda corta
- muso triangolare da siamese o rotondo da persiano
- profilo del naso dritto, non romano
- mento rientrante
- occhi rotondi, piccoli, verdi, strabici
- orecchie appuntite o ripiegate
- guanti bianchi che superano i limiti imposti dallo standard o salite (ranners)
- assenza di uno o più guanti
- assenza del garretto sulle zampe posteriori
- guanti non simmetrici
- aree di pelo bianco sul corpo o aree di pelo colorato sui guanti
- mantello troppo lungo, ruvido o lanoso
- presenza di sottopelo
- peli che formano nodi o feltri
Carattere del gatto birmano
Il Sacro gatto di Birmania è un gatto elegante ed equilibrato. Come carattere, il Birmano tende a rimanere giocoso anche da adulto, ma non ama giocare da solo. È un gatto che soffre molto la solitudine, quindi non è adatto a chi passa troppe ore fuori casa.
Molto affettuoso, ama essere coccolato e accarezzato. Ideale anche per famiglie con bambini, purché non siano troppo vivaci: ama giocare, ma non è aggressivo. Curioso, vocalizza poco ed è molto socievole.
Ideale per la vita in appartamento, ama arrampicarsi. Molto attaccato al suo padrone, lo cerca continuamente e vuole attenzioni costanti.
Alimentazione, salute e malattie
Dal punto di vista dell’alimentazione, la dieta del gatto Sacro di Birmania non differisce da quella di altre razze di gatti o da quella dei meticci. Nel caso di una dieta commerciale (crocchette o scatolette), è necessario optare per alimenti di alta qualità, già perfettamente bilanciati.
Se si sceglie una dieta casalinga, è consigliabile far formulare una razione specifica dal veterinario o dal veterinario nutrizionista per evitare pericolose carenze, come quella di taurina o tiamina.
Poiché il Birmano ha generalmente un appetito sano e una corporatura robusta, la razza ha il potenziale per diventare sovrappeso se i proprietari non gestiscono correttamente l’alimentazione. Mantenere il Birmano magro è più salutare per il gatto e può prevenire lo sviluppo di problemi di salute legati all’obesità, come il diabete e l’artrite.
Invece di tenere la ciotola del cibo piena tutto il giorno (il cosiddetto free feeding), servite al gatto Birmano adulto due pasti misurati al giorno (i gattini giovani dovrebbero mangiare più volte al giorno). La somministrazione di pasti misurati aiuta a prevenire la sovralimentazione. Chiedete al veterinario o all’allevatore di consigliarvi l’alimento migliore per il vostro Birmano.
Cura del gatto Birmano
Osservando il lungo mantello del Birmano, si potrebbe pensare che la razza richieda un’intensa attività di toelettatura. In realtà, il mantello è abbastanza facile da curare. Si tratta di un pelo unico, quindi non c’è sottopelo da spazzolare, e la consistenza del pelo setoso lo aiuta a resistere all’opacizzazione e richiede solo una spazzolatura settimanale con una spazzola morbida.
Tenete le unghie del Birmano tagliate corte e guardate settimanalmente l’interno delle orecchie. Se si nota una piccola quantità di sporco o di cerume nelle orecchie, utilizzare un detergente per orecchie per animali domestici e un batuffolo di cotone per pulirle (non utilizzare mai un bastoncino di cotone). Se le orecchie del Birmano sembrano arrossate o molto sporche, fissate un appuntamento dal veterinario.
I Birmani amano seguirvi per tutta la casa e sono sempre pronti a giocare. Portate con voi alcuni giocattoli divertenti, come bacchette di piume, palline che tintinnano e topi giocattolo per coinvolgere il vostro Birmano in sessioni di gioco un paio di volte al giorno. Anche gli oggetti su cui arrampicarsi e appollaiarsi, come gli alberi per gatti, le librerie adatte ai gatti e i condomini per gatti, contribuiscono a incoraggiare l’esercizio fisico. Allestite alcune zone di graffiatura in casa, con tiragraffi verticali (come pali alti o alberi per gatti) e orizzontali (come tiragraffi di cartone o sisal che si appoggiano a terra).
Malattie
Oltre alle classiche malattie che tutti i gatti possono sviluppare indipendentemente dalla razza, nei gatti Sacri di Birmania è più facile riscontrare patologie quali:
- alopecia congenita con immunodeficienza
- dermoide corneale
- degenerazione cerebellare spongiforme
- cardiomiopatia ipertrofica felina
- malattia policistica
Quanto costa un cucciolo di Gatto Sacro di Birmania?
Il costo di un cucciolo di gatto Sacro di Birmania è molto variabile: può variare da 700 a 1.400 euro, tutto dipende dall’allevamento, dalla genealogia e dalla linea di sangue. Tuttavia il prezzo potrebbe variare anche in base al colore del mantello più o meno ricercato.
Curiosità sul Burmese
Qui troverete alcune piccole curiosità sul Sacro di Birmania:
- Il Sacro di Birmania è una razza naturale e diffusa.
- Sacro di Birmania e Ragdoll sono due razze distinte
- Molti confondono il Gatto Sacro di Birmania con il Ragdoll. Tuttavia, tra le due razze ci sono alcune differenze. Al di là delle origini (il Birmano proviene dalla Francia, il Ragdoll dagli Stati Uniti), il Sacro di Birmania, come taglia, tende a essere più piccolo del Ragdoll. Inoltre, il Birmano ha sempre le estremità delle zampe bianche, mentre il Ragdoll può avere o meno i guanti bianchi sulle zampe. La testa del Burmese è più arrotondata, mentre il Ragdoll ha una testa più triangolare.
- I gatti maschi tendono ad aspettare che le femmine e i gatti giovani mangino per primi.
Perché prendere un Gatto Sacro di Birmania?
Il Gatto Sacro di Birmania è un gatto non solo estremamente piacevole dal punto di vista estetico, ma anche molto equilibrato, docile e giocherellone. È perfetto per chi vuole un gatto che ami le coccole e sia molto legato ai suoi umani. Dato il suo aspetto elegante e particolare, si sconsiglia di tenerlo in giardino, a meno che non sia controllato a vista.