Il tuo gatto si lecca e si gratta in continuazione, risulta apatico, ha poco appetito e inizia a perdere peso? Sono campanelli d’allarme che non vanno ignorati, poiché il tuo amico felino potrebbe essere stato attaccato dalle zecche.
Come togliere le zecche dal gatto? Per combattere il nemico bisogna conoscerlo bene, anche perché questi nauseanti ospiti per nulla graditi possono provocare malattie gravi. Sono un sottordine di acari che si nutrono di sangue e dalle dimensioni quasi invisibili ad occhio nudo. Individuarli diventa difficile, soprattutto nei gatti a pelo scuro, perciò è opportuno controllare il manto continuamente e verificare se mostrano i sintomi precedentemente indicati.
Come si attaccano le zecche al pelo del gatto?
Per capire come togliere le zecche da un gatto è opportuno comprendere come attaccano. Questi insani ospiti vivono nella fitta vegetazione e sui fili d’erba, ma anche nelle crepe dei muri, attendendo il passaggio di qualche animale per lasciarsi cadere su di loro. Si attaccano alla cute del micio e con l’apparato boccale iniziano a succhiare sangue dai 2 ai 7 giorni, per poi spostarsi su un altro animale. Se questo animale ha un’infezione, la zecca rischia di trasmettere i virus ad altri quadrupedi casalinghi.
Compaiono soprattutto in estate, anche se sono diventate particolarmente “casalinghe” e quindi presenti per tutto l’anno. L’igiene completa dentro e fuori la casa, soprattutto se hai prati o giardini, è fondamentale per ridurre il rischio di infestazioni da zecche e preservare la salute del tuo felino.
Quali malattie possono trasmettere le zecche al gatto?
È di fondamentale importanza capire come eliminare le zecche dal gatto, per evitare che il felino possa contrarre malattie molto pericolose.
Ecco l’elenco delle patologie principali:
- ehrlichiosi che si manifesta con febbre alta, sonnolenza, dimagrimento, problemi al sistema scheletrico e nervoso e perdita di appetito;
- rickettsiosi che provoca febbre, sonnolenza e talvolta dolori articolari;
- encefalite da zecca provocata da un virus;
- anaplasmosi che causa sonnolenza, febbre alta, dolori articolari e disturbi gastroenterici e nervosi;
- malattia di Lyme che causa malessere generalizzato, febbre, dolori articolari e zoppia.
Zecche del gatto: come toglierle?
Se vuoi sapere come togliere le zecche al gatto in modo naturale, ti consiglio di procurarti delle apposite pinzette facilmente reperibili in commercio. Con la pinzetta devi afferrare la testa del parassita ed effettuare un movimento rotatorio. Fai attenzione a non schiacciarla, altri potrebbe vomitare e trasmettere agenti infettivi.
Dopo aver rimosso la zecca dal gatto puoi bruciarla o avvolgerla in un pezzo di carta e gettarla nel wc. Subito dopo lavati accuratamente le mani per eliminare ogni residuo.
Come togliere le zecche sui gatti: prevenzione e altri consigli utili
La prevenzione è sempre la miglior cosa, quindi scegli il miglior antiparassitario per il tuo gatto confrontandoti con un veterinario di fiducia. I tempi di trattamento durano in media 4 settimane. Alcuni antiparassitari hanno una funzione repellente, cioè respingono le zecche evitando che possano mordere e trasmettere virus e batteri.
Non utilizzare sul gatto lo stesso antiparassitario del cane, poiché alcuni principi attivi innocui per Fido possono essere altamente tossici per il felino.
Il collarino antizecche può essere una soluzione soprattutto per i gatti casalinghi. Per i gatti “vagabondi” che amano esplorare fuori casa sono più indicate le soluzioni liquide, che si vendono in comode pipette monouso. Il collarino è da evitare poiché potrebbe impigliarsi in rami, siepi o recinzioni.
Dopo il trattamento il gatto non va lavato per circa 4-5 giorni, così il prodotto assicura una maggiore efficacia. Da evitare oli ed essenze, se non dopo aver consultato un veterinario di fiducia.
Un altro aspetto importante, soprattutto per sapere come togliere le zecche ai gattini e prevenirle, è l’alimentazione. Puoi innalzare il sistema immunitario dei gatti piccoli, ma anche adulti, con una nutrizione sana a base di omega 3.