Le api, meravigliose creature che trasmettono la vita

Le api, meravigliose creature che trasmettono la vita

Anche nell’antichità era nota la straordinaria vita sociale delle api che venivano menzionate in tutti gli studi sugli insetti dei primi entomologi, riferendoci notizie sempre più esaurienti, ma una conoscenza approfondita si è avuta solo in epoche molto recenti con la costruzione di arnie (sono le cassette atte a contenere i favi, costruite per l’allevamento delle api) artificiali e trasparenti in modo che rendessero possibile e agevole lo studio all’osservatore in qualsiasi momento.

Tuttavia, nonostante i mezzi di studio siano notevolmente avanzati e perfezionati, molti ancora sono i punti oscuri riguardo a numerosi fenomeni, cui non si è ancora potuto dare una spiegazione soddisfacente.

Nella società delle api esistono tre tipi di individui: le femmine feconde (api regine), le femmine sterili (api operaie) e i maschi (detti anche fuchi).

La regina, solitamente infatti ce n’è una sola per nido, ha dimensioni maggiori delle altre (misura circa 2 o 3 centimetri) ha l’addome massiccio e lungo e non possiede organi atti alla raccolta del polline, né ghiandole della cera e nemmeno le ghiandole sopracerebrali che servono a nutrire le larve.

Le funzioni che svolge la regina sono infatti non quelle di madre ma di riproduttrice, mentre tutte le cure per la crescita delle larve e delle pupe toccano alle numerosissime operaie, il cui compito è anche quello di proteggere l’alveare, raccogliere il cibo, regolare e mantenere costante la temperatura interna del nido.

Queste api operaie sono sensibilmente più piccole sia dei fuchi, sia della regina, possiedono ghiandole ciripare sopracerebrali (produttrici di cera) e sono fornite di «cestelli» e «spazzole» sulle zampe che vengono utilizzati per la raccolta del polline.

Inoltre sono dotate di un pungiglione connesso a una ghiandola velenosa che produce, a chi ne viene punto, un dolore lancinante, ma senza effetti e conseguenze eccessivamente pericolosi.

Spesso, questo pungiglione viene trattenuto dalla pelle elastica dei mammiferi, provocando così la morte della proprietaria.

I fuchi sono i componenti meno attivi della società e non sono neppure dotati di un apparato buccale, per cui devono dipendere sempre dalle operaie.

Utili solo per la riproduzione, una volta assolto il loro compito vengono uccisi o allontanati dall’alveare, condannati, quindi, a soccombere presto; il loro intervento è, tuttavia, fondamentale in quanto dalle uova fecondate nascono le api operaie, mentre dalle altre possono nascere solo fuchi.

I vari compiti da svolgere all’interno di un alveare vengono suddivisi in relazione all’età delle api: dapprima, appena in grado di volare, divengono nutrici delle larve, quindi provvedono alla pulizia delle celle di cera e del nido, incaricandosi di immagazzinare il miele e il polline.

Dopo due o tre settimane hanno il compito di difendere l’alveare dai nemici o da api appartenenti ad altre comunità.

Ormai anziane, raggiungono il più alto grado gerarchico: diventano «bottinatrici» e svolgono solo questo compito, volano cioè anche a diverse centinaia di metri dall’alveare in cerca di fiori per lambirne il nettare, il quale viene ingurgitato in un apposito diverticolo dell’esofago, e il polline, che viene ammassato su particolari strutture delle zampe posteriori (spazzole) e trasferito sui cestelli delle tibie per mezzo del «pettine»)

Alla fine del suo lavoro, la bottinatrice ritorna al nido dove tutto quello che avrà raccolto, verrà immagazzinato.

E’ da sottolineare inoltre che tra le api esiste un vero e proprio linguaggio mimato: quando una raccoglitrice individua una fonte di cibo dà inizio a una curiosa danza chiamata «a 8», che le permette di comunicare con le compagne.

A seconda dell’ampiezza delle curve che compie camminando su una parete dell’arnia riesce a riferire con esattezza la direzione da seguire e con un’altra mimica a cerchio, fornisce dati precisi sulla distanza e sulle difficoltà che è necessario superare per arrivarvi, sempre seguendo la posizione del sole.

Quando l’arnia è sovrappopolata la vecchia regina vola via seguita da uno stuolo di operaie a fondare una nuova colonia, mentre nel vecchio nido altre operaie nutriranno alcune larve con la «pappa reale» da cui nasceranno le api regine: una sola, però, resterà in vita a perpetuare la specie; le rivali verranno spietatamente eliminate.

Tutti questi aspetti che le api rivelano, vengono studiati, come anche altri sul comportamento degli animali, dagli etologi.