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Pitbull e sicurezza

E non si può parlare di caso isolato, poiché spesso le cronache dei giornali riportano notizie di incidenti analoghi.

Ogni volta si riaccendono discussioni fra i rappresentanti dei partiti circa l’approvazione di leggi e regolamenti atti a limitare questi episodi, ma per il momento non è stato fatto nulla di concreto.

Sull’argomento e sulle possibili soluzioni esistono, infatti, pareri discordanti: c’è chi accusa i cani di essere aggressivi per natura e quindi talmente pericolosi da dover essere banditi; c’è chi afferma che la colpa è dei padroni che non sono in grado di gestire cani con determinate caratteristiche e propone un patentino per quanti desidereranno possedere molossi; c’è chi accusa i padroni di essere i diretti responsabili poiché allevano il proprio animale con il fine di renderlo aggressivo o lo allenano al combattimento.

Certo è che non solo i pitbull mordono, il danno che un cane di tale forza può provocare è sicuramente maggiore rispetto a quello causato da altre razze.

Ciò che i padroni dovrebbero capire è che tutti i cani grandi e piccoli, affettuosi o meno, sono animali e l’istinto tende a prevalere.

Si discute anche su chi dovrà prendere decisioni in merito: la giunta comunale di Milano si difende dicendo che i suoi poteri sono limitati, si può occupare di regole sulla questione igiene e imporre guinzaglio e museruola, ma il caso dei cani assassini è una questione di pubblica sicurezza e pertanto occorrono provvedimenti più radicali di cui si deve discutere a livello nazionale.

Ora il Pitbull che ha aggredito il bambino è trattenuto in una gabbia presso i vigili del fuoco, in attesa di giudizio.