ippoterapia

Ippoterapia: applicazione e risultati

Tra le diverse attività di Pet Therapy, il cui significato letterale è “terapia dell’animale da affezione” ed è una pratica che agisce sfruttando i benefici e gli effetti positivi che la vicinanza di un animale è in grado di offrire a un individuo, troviamo anche l’ippoterapia.

Quest’ultima prevede nello specifico l’interazione con il cavallo al fine di migliorare la salute della persona e promuoverne il benessere a tutto tondo.

Le origini dell’ippoterapia sono davvero molto antiche, tanto che risale addirittura al 400 a.C. la documentazione di Ippocrate di Coo in cui si fa riferimento all’utilizzo dei cavalli per finalità mediche. Qualità come la sensibilità e l’intelligenza che da sempre contraddistinguono e si attribuiscono a questi nobili animali, nonché la loro capacità d’adattamento, rappresentano un’eccellente terapia di supporto per molti mali dell’anima; non a caso, fu sempre Ippocrate a sostenere che per contrastare ansia e insonnia non c’è niente di meglio che farsi una bella e lunga cavalcata, rimedio efficace anche ai giorni nostri per chi vuole rilassare la mente e godersi le meraviglie della natura, creando un legame simbiotico con il cavallo.

Ippoterapia: il riconoscimento ufficiale

L’utilizzo dei cavalli nei programmi di riabilitazione iniziò nel Nord Europa al termine della Prima Guerra Mondiale, ma in Italia il merito di un’introduzione coerente dell’ippoterapia si deve a Danièle Nicolas Citterio, psicologa e dottoressa, nonché all’A.N.I.R.E (Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre). Tuttavia, l’argomento fu già scientificamente trattato nel 1759 in un documento scritto da Giuseppe Benvenuti, medico italiano.

Negli anni l’ippoterapia si è ritagliata uno spazio sempre più ampio e importante nel vasto mondo della Pet Therapy, essendo una disciplina che è in grado di offrire molteplici vantaggi e soluzioni a differenti problematiche.

Furono istituite tre metodologie differenti:

  • Ippoterapia propriamente detta: si basa sull’approccio graduale all’ambiente e al cavallo, e solo in seguito l’individuo, guidato dall’istruttore, sale in groppa all’animale. Ne beneficiano i pazienti disabili che non riescono a mantenersi in sella né a portare da soli il cavallo.
  • Rieducazione equestre: sempre controllato dall’istruttore, l’individuo è chiamato a condurre attivamente l’animale, intraprendendo un percorso di approfondita conoscenza di se stesso e del cavallo, fino ad ottenere gli obiettivi riabilitativi previsti dalla sua specifica terapia.
  • Equitazione sportiva per disabili: permette al soggetto di acquisire una propria autonomia e dimestichezza in materia, spingendosi talvolta anche in campo agonistico.

I benefici dell’ippoterapia e a chi è rivolta

L’ippoterapia, alla cui base c’è appunto il rapporto fra umano e cavallo, agisce su diversi aspetti sia a livello motorio che psicologico.

Il cavallo è sì un animale di grosse dimensioni, ma al tempo stesso un essere vivente che, come tutti, ha bisogno delle opportune cure. È per questo che la persona con cui entra in contatto è chiamata a svolgere un ruolo attivo, divenendo a tutti gli effetti responsabile di un’altra creatura, e coltivando in questo modo la propria autostima, l’autonomia e l’attenzione.

L’ippoterapia è particolarmente raccomandata a pazienti affetti da autismo, da sindrome di Down o da diverse altre patologie derivanti da traumi. L’efficacia terapeutica interessa dunque soggetti con problemi di natura fisica, psicomotoria, intervenendo sui disturbi di carattere relazionale, cognitivo ed emotivo. La terapia, che necessita della prescrizione da parte del medico, è personalizzata sull’individuo.

Il valore dell’ippoterapia, tra le varie forme di Pet Therapy, si deve proprio alle caratteristiche del cavallo: la sua andatura ritmica e rassicurante, la sua sensibilità e ricettività: è un animale capace di suscitare forti emozioni ed esso stesso le sperimenta, permettendo all’individuo di entrare maggiormente in empatia e di sentirsi compreso.

Cavalcarlo è gratificante, tanto quanto accarezzarlo, percepirne il calore, l’odore, la morbidezza, e prendersene cura in tutti i modi possibili.